RISERVA NATURALE DELLA VAL SARMASSA

Colline coperte di boschi che si alternano a prati, campi e vigneti, suggestivi scorci paesaggistici, un ricco patrimonio paleontologico e di biodiversità: è l’essenza della Riserva naturale.
Un angolo di Monferrato, tra Tanaro e Belbo, iscritto dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

 

Se vuoi approfondire: https://www.astipaleontologico.it/aree-protette/riserva-naturale-della-val-sarmassa/5-motivi-per-visitare-la-riserva-naturale-della-val-sarmassa/

Prodotto bandiera della Riserva: cardo gobbo

TERRITORIO: L’area di maggior produzione di cardi del Piemonte è l’Astigiano con quasi l’85% del totale. La coltivazione avviene nelle vicinanze di sei corsi d’acqua, in particolare del fiume Tanaro e del torrente Belbo. Una delle coltivazioni più diffuse è quella dello Spadone divenuto Presidio Slow Food con il nome di “Cardo Gobbo di Nizza Monferrato”. La sua produzione si estende nei comuni della Valle Belbo, tra Calamandrana, Incisa Scapaccino, Nizza Monferrato, Castelnuovo Belbo e Bruno in cui le condizioni di coltivazione sono ideali. I terreni, infatti, devono avere una struttura sabbiosa tipica di quelli di origine alluvionale.

 

STORIA: Noto già nell’Ottocento, il cardo gobbo di Nizza Monferrato si diffonde nei terreni sabbiosi del Belbo (prima destinati al canneto) all’inizio del Novecento. I cardaroli più anziani conservano diplomi di partecipazione all’esposizione di orticoltura e frutticoltura di Casale Monferrato degli anni ’20 e ’30 in cui si cita esplicitamente il cardo gobbo di Nizza Monferrato. Attualmente, esiste una Associazione di Produttori del Cardo Spadone Nicese che ha come scopo quello di promuovere e migliorare la coltivazione della pianta nella sua zona di produzione, di favorire ricerche per il miglioramento qualitativo e di valorizzare il prodotto mediante l’adozione di un marchio di qualità.

GASTRONOMIA: La sola varietà di cardo che è possibile consumare cruda è il cardo gobbo di Nizza Monferrato tanto da diventare ingrediente fondamentale di uno dei piatti simbolo della gastronomia piemontese: la bagna cauda, salsa bollente a base di aglio, olio extravergine e acciughe, consumata in terrine di coccio in cui intingere verdure a tocchetti (cardi, peperoni, cavoli, cipollotti…). Inoltre a Nizza Monferrato esiste una «Confraternita della bagna cauda e del cardo gobbo.