PARCO NATURALE DI ROCCHETTA TANARO

Decano delle aree protette astigiane, il Parco è uno dei luoghi con la maggior concentrazione di biodiversità di tutto l’ambito collinare monferrino. Posto tra l’Alto e il Basso Monferrato, si estende su un ripiano che digrada verso il Tanaro. Il grande valore naturalistico dell’area è rappresentato dal patrimonio forestale, composto da fustaie di querce. Interessante è la presenza di alcune stazioni di faggio che crescono alla quota minima per il Piemonte (130 m). Queste stazioni, cosiddette “abissali”, sono una residua testimonianza delle faggete, ben più diffuse in zona, al termine dell’ultimo periodo glaciale.
L’ambiente naturale del Parco trova ulteriore fascino nelle sue origini, essendosi evoluto da un complesso di formazioni sedimentarie risalenti al Pliocene (5,4 – 1,8 milioni di anni fa) che evidenziano successioni ricche di reperti fossili di organismi marini che abitavano l’antico Golfo Padano.

 

Se vuoi approfondire: https://www.astipaleontologico.it/aree-protette/parco-naturale-di-rocchetta-tanaro/cinque-motivi-per-visitare-il-parco-naturale-di-rocchetta-tanaro/

Prodotto Bandiera del Parco: peperone quadrato d’Asti

TERRITORIO: ll Peperone Quadrato d’Asti, che ha la sua sede principale di coltivazione a Motta di Costigliole ed è presente anche in altri territori della Valle Tanaro, viene raccolto scalarmente tra luglio e ottobre. La pianta è caratterizzata da discreta vigoria, buona copertura fogliare e produttività elevata.

 

STORIA: Negli orti della piana alluvionale del Tanaro, in particolare nella zona di Motta di Costigliole e Isola d’Asti, il peperone è stato per decenni una coltivazione privilegiata. Al riguardo, si è trovata documentazione relativa a un “concorso a premi per la razionale coltivazione degli orti nel circondario di Asti” del 1914, bandito per iniziativa della Società Orticola Astigiana in cui viene evidenziata la produzione di peperoni da parte di numerosi agricoltori della zona. Ancora negli anni sessanta-settanta, partivano numerosi camion verso i mercati di Torino e Milano. A quei tempi, i coltivatori di peperone erano numerosi e la coltura era redditizia tanto che, ogni anno, si producevano ingenti quantità di peperoni quadrati.

GASTRONOMIA: Mangiato crudo è ottimo e dà il meglio di sé quando viene spezzato con le mani senza essere tagliato con il coltello. Le maniere per cucinarlo sono molteplici e la gastronomia astigiana è ricchissima di ricette con il peperone, ma è d’obbligo provarlo in bagna cauda o con un filo d’olio e un’acciuga.