Parco Naturale di Rocchetta Tanaro

Cartellonistica nel parco

Il grande faggio

Prima area protetta dell’Astigiano, il Parco è stato istituito con legge della Regione Piemonte nel 1980.
La storia di questo luogo è legata al nobile casato dei Marchesi di Incisa, affermatosi nel XII secolo.
Il Parco, infatti, è stato propugnato da Mario Incisa Marchese della Rocchetta, fondatore e per molti anni Presidente del WWF nazionale, i cui discendenti sono ancora oggi proprietari della maggior parte del suo territorio.
L’area protetta comprende oltre 120 ettari di bosco che si estendono su una zona collinare digradante verso il Tanaro. Nel fondovalle due rii demaniali, Rabengo e Ronsinaggio, ne delimitano i confini raccogliendo le acque piovane che scendono dai versanti collinari. Il grande valore naturalistico è rappresentato dal patrimonio boschivo composto da boschi cedui di castagno e robinia e da boschi d’alto fusto, in cui prevale il querceto misto di rovere o di farnia. Il primo predilige le scarpate e i ripiani centrali, il secondo gli avvallamenti e i ripiani bassi. Alla rovere si associano la roverella, il cerro e sporadicamente il ciliegio, l’olmo e l’acero.

Di rilievo è la presenza del faggio (tra cui un esemplare di oltre duecento anni), residuo delle faggete diffuse su tutta la zona al termine dell’ultimo periodo glaciale. Nel sottobosco si trovano il nocciolo, l’orniello, il carpino, il biancospino. Oltre 100 le varietà di erbe e fiori: dall’elegante orchidea purpurea al delicati mughetti, dalle primule al giglio rosso. Il bosco è l’habitat ideale per numerose specie faunistiche di mammiferi, anfibi, rettili, insetti. Particolarmente ricca è l’avifauna: sono state censite 40 specie di uccelli nidificanti, tra cui il picchio verde e il picchio rosso minore, il luì verde, il regolo, la ghiandaia, l’allocco. La macchia boschiva è a tratti interrotta da vigneti e seminativi. In lontananza si intravede la sagoma di qualche cascinale.

Gli alberi del Parco, cresciuti sui rilievi emersi dal mare milioni di anni fa, sono testimoni di secoli di storia. Un patrimonio di cui restano segni tangibili nella chiesetta di Sant’Emiliano, nella torretta dell’antico castello, nella chiesa romanica delle Ciappellette (X secolo), dipendenza dell’Abbazia benedettina di Pomposa.
L’area protetta dispone anche di un sentiero attrezzato per non vedenti.

Il Parco Paleontologico Astigiano assicura visite guidate su prenotazione svolte dai guardiaparco o da guide naturalistiche abilitate. Info e prenotazioni: 0141/592091; info@astipaleontologico.it


  • Superficie  (ha): 120,97
  • Comuni: Rocchetta Tanaro
  • Istituzione: 1980
  • Logo: il tasso
  • Distanza da Asti: 20 km

Il gambero d’acqua dolce di Rocchetta

Il gambero visto da vicino