PRODOTTO DEL PARCO: LO ZAFFERANO

Lo zafferano è la spezia che si ricava dai pistilli del fiore di Crocus Sativus, appartenente alla famiglia delle iridacee.

Crocina, safranale e picocrocina sono i tre composti chiave dai quali traiamo: il tipico colore giallo(crocina), l’aroma(safranale) ed il gusto(picocrocina). Sulle sue origini di coltivazione si dibatte ancora oggi, c’è  chi dice che provenga dalle steppe persiane del medio oriente e chi dice che derivi da Creta, ciò che accomuna tutti è il fatto che cresca in terreni aridi, dove l’acqua non ristagna. Il Monferrato, essendo ricco di terreni sabbiosi che costituivano i fondali marini del Pliocene, porta lo zafferano a crescere in maniera ideale, proprio a causa delle caratteristiche drenanti della sabbia.

Per quanto riguarda il metodo di coltivazione della spezia, possiamo, dunque, parlare delle stesse tecniche secolari impiegate in Abruzzo, terra emblema dello zafferano di ottima qualità nel mondo. Queste tecniche utilizzate sono state adattate al clima ed al terreno monferrino e più nel particolare alle terre sabbiose ricche di giacimenti fossiliferi che circondano il sito paleontologico cortiglionese: quindi parliamo di tradizione e qualità abruzzese applicata ad un territorio differente. Iniziamo, pertanto, dalla piantumazione del bulbo: essa avviene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, periodo in cui la bulbacea è ancora in stato di riposo. Terminata la piantumazione, la pianta germoglierà fuoriuscendo dal terreno con le caratteristiche spate bianche dalle quali emergeranno, tra la metà di ottobre e la metà di novembre, i fiori; durante questo mese avverrà quotidianamente e manualmente la raccolta del fiore. La spezia, ricavata dai pistilli per separazione dal perigonio floreale, verrà fatta essiccare per  un’ora e mezza alla temperatura di circa 40°: a questo punto lo zafferano sarà pronto per il confezionamento. Successivamente alla fioritura entreremo nei mesi invernali dove la pianta di Crocus sativus, il suo nome ufficiale, germoglierà allungando i propri steli d’erba fino alla lunghezza di 60 cm, il colore sarà di un verde intenso. Giunti al mese di aprile si avrà la moltiplicazione dei bulbi che perdurerà fino alla fine di maggio, ove le germogliazioni seccheranno gradualmente fino a non lasciare più alcuna traccia vegetativa sul terreno; questo è il periodo dell’espianto dei bulbi che avverrà,appunto, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.  Le bulbacee, successivamente, passeranno i mesi estivi fuori dal terreno in un luogo asciutto e ventilato. Il ciclo riprenderà  alla fine dell’estate con la nuova piantumazione che verrà posta in un terreno differente da quello dell’anno precedente. L’espianto annuale viene effettuato al fine di evitare che si formino agglomerati di bulbi, i quali assorbono energia e nutrimenti gli uni dagli altri portando ad un impoverimento generale della spezi. Inoltre, attuando il controllo dei bulbi annuale, può essere tenuta sotto controllo la salute degli stessi eliminando gli elementi malati. Per quanto riguarda il cambio terreno, ciò si attua al fine di avere nutrienti sempre in quantità considerevoli, in quanto un’eccessiva coltivazione perdurante negli anni porterebbe ad un impoverimento delle sostanze nel terreno.