Allarghiamo lo sguardo su Montafia e dintorni

Allarghiamo lo sguardo su Montafia e dintorni

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In paese
il viale dei tigli

Mette una grande emozione lo storico viale della Rimembranza, salvato grazie alla mobilitazione degli abitanti che, anni fa, si opposero al taglio dei tigli deciso dalla Provincia. Ventitre piante, è vero, furono abbattute (si disse che erano malate), ma gran parte degli alberi è rimasta in piedi e affascina per le generose chiome slanciate verso il cielo. Dopo la mobilitazione il suggestivo viale ha ottenuto il riconoscimento, primo in Italia, di “notevole interesse pubblico”. Lungo la via alberata c’è anche un piccolo giardino, luogo di socialità, con una fontana e panchine.

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Info: 0141.997003.

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In paese
la fontana solforosa

Ci vollero 1.000 lire, nel 1887, per costruire la Fontana Solforosa (comunemente Fontana du Sulfu), le cui acque ricche di zolfo erano considerate curative per problemi cutanei, all’apparato digestivo o infiammazioni articolari. Alle tre cannule, una decorata con una testa di leone in metallo, si dissetavano anche i viandanti e così faceva il bestiame alle vicine vasche oggi scomparse. Ancora venduta in bottiglia vicino alla Stazione di Porta Nuova a Torino, negli anni ’30 del ‘900, l’acqua oggi è scomparsa: la falda si è prosciugata. Resta la fontana. Un’altra è a Bagnasco.

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Info: 0141.997003

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In paese
l'albero della cuccagna

Sull’albero della cuccagna nel 1831 salì un giovane Giovanni Bosco, guadagnandosi tra l’altro la borsa con le 20 lire utili per i suoi studi, e ancora oggi salgono i ragazzi del paese: la tradizione, che si rinnova a febbraio in occasione della festa patronale, è salva. Allora come oggi si tratta di un appuntamento atteso dalla popolazione: chi non sale per cercare di prendere i premi (la borsa oggi contiene 20 euro), incita i concorrenti con fischi e urla. L’albero si trova davanti al muro dell’ex castello, nella stessa piazza dove nel 1729 è stata eretta la chiesa di San Dionigi.

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Info:  0141.997003.

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A 8 km
le rose di Cerreto

Chi ama Bossolasco, in Alta Langa, non può che amare Cerreto e per la stessa ragione: le piante di rose che abbelliscono i portoni delle case di via Inserra. Ancora adesso qualche bocciolo secco di rosa resiste al freddo, ma è a partire da maggio che il piccolo centro dell’Astigiano dà il meglio di sé: profumi e colori si susseguono lungo la via principale. Prima della pandemia un appuntamento da non perdere era quello dedicato alle rose e alle ceramiche, felice connubio tra natura e arte.

Riposatevi sulla panchina gigante Rosina ispirata all’affascinante e delicato fiore.

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Info:  0141.996073

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A 9 km
l'alneto di Piovà Massaia

Acquistata con una pubblica sottoscrizione, l’oasi di Lago Freddo (loc. Santonco) stupisce per la ricca biodiversità e racconta una bella storia di impegno civile: assicurare una tutela integrale e duratura a uno dei siti naturalistici più significativi dell’Astigiano. L’idea è partita, ancora una volta, dall’attivissima Associazione Terra, Boschi, Gente e Memoria sostenuta da Comune, 45 scienziati, ambientalisti e soprattutto da tanta gente comune. Formalmente l’oasi appartiene a Legambiente e Pro Natura. In futuro potrebbe ingrandirsi. Non facciamo mancare il nostro aiuto.

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Info:   339.4676949

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A 15 km
il tiglio di Villa S. Secondo

Resiste in tutta la sua fierezza, vecchio certamente, ma in buone forze se, nel tempo, è riuscito a eguagliare in altezza la chiesa parrocchiale. E’ il tiglio secolare di Casa Salza Rocchi, sulla sommità di Villa San Secondo, divenuto simbolo del paese dopo accese e infinite dispute, nel ‘900, tra la proprietà e la parrocchia, che mal sopportava l’oscuramento degli ambienti della canonica, causato dai fitti rami, e le foglie che si ammucchiavano sul sagrato. Poi la pace e la pianta che ha continuato a vegetare indisturbata. Andate a vederla, sotto la sua chioma ci si sente protetti.

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Info: 0141.905131

Grazie a Franco Correggia per la foto dell’oasi di Lago Freddo.