15 Gen 2018
Aumentano di oltre il 20% i visitatori del Museo Paleontologico
Chiuso il 2017 con 13015 ingressi. Salgono anche le presenze in aree protette e geositi
Il 2017 è stato un anno di successo per il Museo Paleontologico: i visitatori passati dalla biglietteria di Palazzo del Michelerio sono infatti stati assai più numerosi di quelli del 2016.
I dati indicano che le presenze si sono attestate sulle 8762 unità contro le 7066 dell’anno precedente.
Se poi si sommano i passaggi dei visitatori, individuali o di gruppo, con quelli degli studenti (4253, dai piccini della scuola d’infanzia agli universitari) si raggiungono i 13015 accessi.
“Abbiamo ampiamente superato il 20% delle presenze in più rispetto al 2016 – sottolinea Gianfranco Miroglio, presidente del Parco Paleontologico – I motivi di soddisfazione sono davvero molti, a partire dal fatto che a gennaio il museo è stato chiuso per quasi tutto il mese al fine di consentire l’allestimento delle collezioni fossili nella sala ipogea. E proprio l’apertura del nuovo centro espositivo è stato uno dei motivi che hanno, senza dubbio, concorso a determinare un maggior numero di visitatori”.
“Il tutto – prosegue Miroglio – in un momento in cui numerosi musei piemontesi registrano una flessione, mentre il Paleontologico può vantare un’ottima performance, complici i numerosi eventi costruiti intorno alle collezioni fossili permanenti che ci prefiggiamo di aumentare con il pieno recupero degli spazi dell’ex chiesa del Gesù”.
Tra le iniziative promosse in proprio durante l’anno si ricordano le apprezzate mostre di Sergio Brumana (“Cetacea”) e Bobo Pernettaz (“L’uomo che voleva volare”), Hastagems, con minerali, gemme e cristalli protagonisti, la curiosa esposizione fotografica sui fossili urbani e appuntamenti per bambini ormai fissi come la festa di Halloween. Aperto in occasione dei grandi eventi cittadini (Palio, Sagre, Arti e Mercanti, ecc.), il museo ha saputo coinvolgere anche le famiglie con iniziative mirate, costruite su un percorso di visita guidata tra la Riserva di Valle Botto e il Museo dei Fossili.
“Molto positivo – indica Miroglio – è il fatto che l’incremento delle presenze si è avuto, nel 2017, anche tra gli studenti e nelle aree protette. I dati parlano chiaro: gli allievi sono passati dai 3000 del 2016 ai 4253 dell’anno appena trascorso e gli ingressi nelle aree protette e dei geositi da 2704 a 3015”.
Le passeggiate nella natura o le osservazioni dei fossili all’aperto hanno riguardano il Parco naturale di Rocchetta Tanaro, le Riserve delle Valli Andona, Valle Botto, Valle Grande, a due passi da Asti, e della Val Sarmassa, a Sud del Tanaro, oltre ai geositi di Cortiglione, Vigliano e Valle Botto, consolidato e inaugurato nella primavera 2017.
E mentre proseguono le visite didattiche (tra le attività di maggior successo dell’Ente Parco), il museo fino al 25 febbraio continuerà a ospitare la mostra degli affreschi barocchi “Asti ritrovata”.
Nel 2018, infine, si cercherà di raccogliere i frutti di alcuni progetti già avviati (Distretto Paleontologico) o messi in cantiere nell’anno appena chiuso: come “Sulle tracce del mare nel cuore verde di Asti”, percorso tra paesaggio, storia e natura promosso dal Parco Paleontologico insieme a Asp, Astiturismo-ATL, Associazione Quattro Passi a Nord Ovest e Welcome Piemonte per scoprire il geosito di Valle Botto, le casegrotta di Mombarone e il paesaggio di Viatosto con la suggestiva chiesa romanica di Santa Maria Ausiliatrice.
Sempre in primo piano il completamento dei lavori all’ex chiesa del Gesù, tra i luoghi più affascinanti della città, che attende risorse e la messa in moto del cantiere per recuperare gli affreschi di Gian Carlo Aliberti e accogliere i grandi cetacei fossili in quella che diventerà la sala principale del Museo Paleontologico.
Nella foto: i bambini di Antignano, primi studenti a visitare il nuovo Museo Paleontologico nel febbraio 2017