Stagni di Belangero: serve un fronte comune contro degrado e illegalità


Stagni di Belangero: serve un fronte comune contro degrado e illegalità

L’Ente Parco interviene dopo l’ultimo ritrovamento di una discarica abusiva in Riserva

“Solo la collaborazione e lo stretto coordinamento tra il Parco Paleontologico Astigiano, i Comuni, le forze dell’ordine e i volontari potrà consentire, nell’immediato, di cercare di prevenire e reprimere atti di vandalismo e altri reati contro l’ambiente agli Stagni di Belangero”. Gianfranco Miroglio, presidente dell’Ente Parco, interviene dopo l’ennesima scoperta, nei giorni scorsi, di una discarica abusiva: una delle tante che, in questi anni, hanno violato l’area compresa tra Asti (per gran parte), Revigliasco, Isola e Antignano.
Disseminato di laghetti, il Sito di interesse comunitario quest’anno è stato dichiarato dalla Regione Riserva naturale protetta (591 ettari complessivi), entrando a far parte del nuovo sistema di aree tutelate della Piana del Tanaro: le operazioni di palinatura per indicare che ci si trova in luogo protetto sono iniziate a Sud, da Moasca, per risalire fino ad Asti, dove prossimamente si procederà agli Stagni.
“Da sempre – sottolinea Miroglio – questo sito sconta forti contraddizioni: all’accertato indice di biodiversità, rappresentato anzitutto dal Pelobate fosco, anfibio di medie dimensioni, si contrappongono situazioni di illegalità: discariche abusive, rifiuti tossico-nocivi rinvenuti nei laghetti, auto tagliate e bruciate, pesca di frodo, pascolo abusivo. E’ proprio il degrado a mettere in pericolo l’esistenza del Pelobate, considerato già oggi a rischio estinzione”.
In tempi recenti l’Ente Parco è stato incaricato dalla Regione di gestire l’area. “Di conseguenza – dice Miroglio – abbiamo condiviso il problema di una maggiore vigilanza con i Comuni interessati. I nostri guardiaparco da soli non bastano, anche se da quando l’Ente Parco ha intensificato i controlli ci sono stati interventi sanzionatori significativi contro chi ha eseguito escavazioni non autorizzate o scaricato rifiuti. Ma certo per essere davvero incisivi servono maggiori risorse economiche, più personale per una maggiore vigilanza sistematica dell’area, strumenti di dissuasione dal compimento di azioni illecite e la collaborazione di tutti gli attori in campo: Amministrazioni locali, forze dell’ordine, proprietari dei terreni, volontari”.
“Ma soprattutto – sottolinea il presidente del Parco Paleontologico – l’elemento risolutivo del problema degrado è un cambio di mentalità e di fruizione per evitare che gli Stagni continuino a essere ostaggio di comportamenti banditeschi. Un luogo vissuto bene, da persone che hanno sensibilità ambientale e interesse a spendere lì un po’ del loro tempo libero, è un posto che previene il disagio. La mia speranza – continua Miroglio – è che la corretta fruizione che si fa di altre Riserve naturali della Piana del Tanaro, come quelle del Paludo a Calosso e dei Rivi a Moasca, possa riverberarsi, nel tempo, anche sugli Stagni di Belangero. Purtroppo i vandali nelle aree protette sono sempre di più: il fenomeno dei rifiuti tra il verde, dalla bottiglietta di plastica a vere e proprie discariche abusive, ha già toccato la Val Sarmassa e, come è stato possibile accertare ultimamente con ‘Puliamo il mondo’, anche la zona di Valle Andona”.
Nelle foto: immagini degli Stagni di Belangero con Asti sullo sfondo e nel territorio di Revigliasco