Il leviatano di Vigliano: un nuovo olotipo!


Il leviatano di Vigliano: un nuovo olotipo!

“Il leviatano e le sirene” – prosegue con successo l’originale mostra

Una delle più importanti collezioni d’Europa di fossili di cetacei con reperti rari a livello internazionale in mostra per la prima volta nel suggestivo scenario dell’Ex Chiesa del Gesù di Asti, allestimento temporaneo che integra il percorso di quella permanente.
Dopo il grande successo della mostra Balene Preistoriche  al Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, una nuova esposizione paleontologica dal titolo Il leviatano e le sirene, che espone altri reperti fossili dei Cetacei tra i più importanti rinvenuti in Piemonte, alcuni unici a livello mondiale.
La mostra è proposta da Parco Paleontologico Astigiano, Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, Comune di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Regione Piemonte e Musei di Asti. Coordinamento scientifico di Graziano Delmastro, Piero Damarco, Michelangelo Bisconti e Alessandra Fassio.
Il progetto presenta una delle più importanti collezioni d’Europa di fossili di cetacei e racconta un territorio di eccellenza, l’astigiano, come area geo-paleontologica tra le più rilevanti nel nostro continente. In epoca pliocenica, tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa, era ricoperta in parte dal mare che occupava tutta la Pianura Padana: una distesa di acque che ha regalato a queste località reperti rarissimi, di grande fascino e interesse, come appunto quelli dei cetacei. Ma il territorio astigiano non ha soltanto reperti marini, infatti sulle terre emerse all’epoca vivevano anche rinoceronti, mastodonti, tigri con denti a sciabola, macachi e numerose altre specie simili a quelle che attualmente popolano zone tropicali come la Florida o la Penisola Indiana e che oggi ci appaiono quanto di più lontano si possa associare a questi luoghi.
Il protagonista è sicuramente il capodoglio di Vigliano, lungo circa 10 metri, scoperto nel 1929 e mai esposto al pubblico. All’epoca della scoperta, il fossile venne interpretato dagli abitanti del luogo come lo scheletro di un serpente di mare! L’esemplare visse circa 3 milioni e mezzo di anni fa in un mare caldo, caratterizzato da una grande biodiversità, insieme a numerose specie di cetacei oggi estinte. Di questo capodoglio si sono conservate scapola, omero, radio, ulna, coste, quasi tutte le vertebre, parte dello sterno e alcuni frammenti di ossa a forcella o chevron. Il cranio è completamente assente ma per la mostra è stato ricostruito interamente. Recentemente è stato confermato l’eccezionale valore scientifico del leviatano di Vigliano: è una nuova specie! Physeter damarcoi, in onore del Paleontologo Piero Damarco che ha curato il restauro e l’allestimento dell’eccezionale scheletro.

L’esposizione prosegue poi con altri due reperti mai esposti prima: il dugongo di Montiglio e un cetaceo odontocete appartenente alla famiglia degli zifidi scoperto nel 1954, nei dintorni di Vigliano d’Asti. Rimangono esposti uno dei reperti più rari e affascinanti del museo, la balena Tersilla, reperto unico a livello mondiale e la balena più antica del Mediterraneo, ritrovata in località Moleto; invece la balenottera di Montafia e il delfino di Camerano Casasco sono stati ricollocati nel seminterrato nella collezione permanente. Il tutto arricchito da un video che ricostruisce le fasi di ritrovamento del capodoglio e un paleo-videogame in cui i piccoli visitatori potranno vestire i panni di Mary Anning (la paleontologa inglese che scoprì nell’800 il primo ittiosauro) immersi nella proiezione di onde tra i suoni del mare.
L’esposizioneè ospitata nell’Ex Chiesa del Gesù, suggestiva costruzione che è parte integrante del Museo, ospitato nel Palazzo del Michelerio, in origine un antico monastero delle Clarisse, della metà del XVI secolo, contenente, tra l’altro, gli splendidi affreschi recuperati di Salvatore Bianchi e l’affresco principale “La gloria del Paradiso” del noto pittore astigiano Gian Carlo Aliberti sulla volta della chiesa.
L’esposizione è gestita dall’Ente Parco Paleontologico Astigiano e si inserisce nel più ampio progetto del Centro Studi sui Cetacei Fossili Piemontesi, il primo a livello europeo, che sta diventando sempre di più punto di convergenza gli studiosi di settore, oltre che polo di eccellenza nell’ambito della valorizzazione e divulgazione paleontologica. Infine, ambisce ad essere un progetto pilota per un futuro aggiornamento delle informazioni sui resti di Cetacei fossili italiani presenti in tutti i musei italiani e stranieri.
Il leviatano e le sirene è visitabile, presso il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 17.00 e il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 18.00, (chiuso i martedì), unitamente all’esposizione permanente, con un biglietto dal costo di 7 euro (ingresso) o di 10 euro (ingresso con visita guidata).
Lo scopo di questo nuovo allestimento – racconta Piero Damarco,  è presentare l’unico esemplare al mondo di capodoglio pliocenico, dopo un lungo lavoro di preparazione durato 10 mesi.  L’obiettivo del Parco, attraverso l’esposizione di reperti unici al mondo e la pubblicazione dei volumi scientifici, sarà costruire un progetto di candidatura del Parco Paleontologico Territoriale Astigiano come Patrimonio Unesco, riconoscimento che avrebbe una importante ricaduta positiva sull’intero territorio astigiano.

 Balene Preistoriche
Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano

Palazzo del Michelerio – Corso Alfieri 381 –Asti

ORARI APERTURA
dal lunedì al venerdì ore 11.00 – 17.00
martedì giorno di chiusura
sabato e domenica ore 11.00 -18.00
biglietto: 7 euro per l’ingresso; 10 euro per l’ingresso con visita

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