Al Museo Paleontologico la mostra di Bobo Pernettaz, il sarto di legni esausti


Al Museo Paleontologico la mostra di Bobo Pernettaz, il sarto di legni esausti

Inaugurazione venerdì 8 settembre e proseguimento fino al 22 ottobre

Si definisce “un sarto di legni esausti” perché nelle sue mani i legni trovano una terza vita: dopo essere stati fusti di alberi o arbusti e diventati oggetti, grazie alla sapienza e creatività di un artista come Bobo (Roberto) Pernettaz si trasformano in opere d’arte.
A questo sarto speciale, che cuce pensieri di montagna (è nato ad Aosta), il Museo Paleontologico aprirà i propri spazi per ospitare la mostra “L’uomo che voleva volare”, in programma dal 9 settembre al 22 ottobre. Inaugurazione venerdi 8 alle 19. Pernettaz condurrà la lettura di due brani accompagnato dai musicisti Alberto Faccini (contrabbasso, chitarra a 12 corde) e Raffaella Castiglioni (voce, chitarra). Seguirà rinfresco.
Lo scultore ha grandi mani e altrettanto amore per i legni che, come racconta, cerca e sposa curandone trame e tessitura. La sua passione è nata da ragazzo e da un umile passatempo: “Mio zio era falegname, io gli spazzavo il pavimento e riordinavo gli attrezzi. Ho capito che i legni dimenticati, dismessi, tarlati, ‘sbrinciati’ di colore possono ricevere dignità e, sulla base di accurati disegni che conservo gelosamente, ho iniziato a fare composizioni aggregandoli insieme”.
I pezzi prendono la forma di uomini e animali in sculture autoportanti e autorilievi compositi. Il fine ultimo: “Celebro il lavoro contadino, ma sono attento anche al travaglio delle anime e mi piace l’ironia”. I legni sono frutto della generosità di falegnami e amici, ma anche di una personale ricerca di Pernettaz in discarica.
Svela lo scultore: “Inseguivo il segno, una volta, ora cerco emozioni assemblando i legni in composizioni a volte dissonanti e altre volte armoniche, ma sempre frutto di accurata progettazione con carta e matita. Un sarto di panni che non si piegano e che non richiede noiose sedute di prova”.
Oltre che con il legno, di cui ama il profumo e la versatilità, l’artista si è cimentato nel tempo anche con grandi statue in acciaio corten, collocate nel comprensorio sciistico di Pila e davanti al conservatorio di Aosta. Tra le mostre, quella al prestigioso Forte di Bard e, all’inizio dell’anno, a Parigi (Maison du Val d’Aoste).
Adesso è la volta di Asti. La mostra è organizzata dal Parco Paleontologico Astigiano in collaborazione con Comune, Regione Piemonte e Consiglio Regionale della Valle d’Aosta.
L’esposizione osserverà il seguente orario: lunedì-giovedì 10-16, sabato, domenica e festivi 10-13/16-19 (venerdì chiuso). Tutti i sabati e le domeniche l’artista sarà presente per conversare e approfondire con i visitatori la propria arte.

Nella foto: Bobo Pernettaz con una delle opere esposte al Paleontologico