Al Museo dei Fossili l’anno nuovo porterà l’acquario preistorico


Al Museo dei Fossili l’anno nuovo porterà l’acquario preistorico

Ente di Gestione del Parco paleontologico astigiano
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COMUNICATO STAMPA

Al Museo dei Fossili l’anno nuovo porterà l’acquario preistorico
Coralli vivi racconteranno un inedito spaccato di vita del Mare Padano

L’anno nuovo porterà al Museo Paleontologico l’acquario preistorico: un’attrazione di eccezionale bellezza, unica per il Piemonte.
Accanto agli scheletri di balene e delfini, affascinanti per le grandi dimensioni, uno spicchio vivo di mare tropicale ricreerà l’ambiente della barriera corallina: “Uno spaccato di vita di un periodo lontano, ancora poco conosciuto e studiato, che sarà parte integrante del Museo dei Fossili” anticipa Graziano Delmastro, direttore del Parco paleontologico astigiano e ideatore del progetto.
Un altro modo di raccontare il Mare Padano di milioni di anni fa.
Questa volta non si dovrà immaginare il mare aperto, con i grandi cetacei protagonisti incontrastati, ma si osserverà la ricostruzione di un mondo sommerso, un fondale ricco di biodiversità in cui i coralli offrivano riparo a pesci, molluschi e crostacei.
L’acquario è in via di allestimento nel piano sotterraneo del Michelerio, un ampio spazio di mattoni a vista recuperato dal progetto di ristrutturazione che soltanto qualche mese fa ha portato all’apertura della Galleria, nuovo punto espositivo situato al primo piano dello storico palazzo in cui ha sede il Parco paleontologico.
La spettacolare vasca marina, con una capacità di oltre 3.000 litri, ospiterà coralli di ogni forma e colore, animali originari di varie parti del mondo che richiameranno quelli vissuti milioni di anni fa nel Mare Padano, le cui calde acque sono paragonabili a quelle dei Tropici.
L’allestimento è a cura di Reeflab, ditta astigiana specializzata nella riproduzione e vendita di coralli tropicali.
L’obiettivo del Parco paleontologico è di inaugurare l’acquario preistorico entro fine febbraio per inserirlo nei percorsi didattici rivolte alle scuole (sarà aperto anche ai singoli visitatori).
“La funzione della struttura – spiega Delmastro – non è solo espositiva: l’obiettivo principale è finalizzarla alla conservazione del patrimonio genetico. In molte parti del mondo, infatti, le barriere coralline sono minacciate dall’aumento della temperatura degli oceani, l’acidificazione delle acque, la pesca a strascico che, a causa delle reti, determina la distruzione dei fondali. In quest’ottica i visitatori saranno sensibilizzati sui pericoli che le attività umane determinano sulle barriere coralline e sulle possibili perdite di biodiversità in natura”.
L’acquario garantirà la purezza dell’acqua marina grazie a sistemi tecnologici all’avanguardia ed ecocompatibili, con filtrazione biologica attraverso la coltivazione di alghe “depuranti”.

Nella foto: il direttore Delmastro e l’acquario in allestimento al Museo Paleontologico

Asti, 28 dicembre 2015
(24 – l. n.)

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